Parco del Sojo Una giornata tra natura e arte a Covolo di Lusiana

-3 gradi indicavano le previsioni meteo per questa mattina. Gradi che si sarebbero alzati alla bellezza di… 1 durante le ore più calde della giornata (un caldo a bomba proprio, insomma!). Quindi le soluzioni per oggi erano due: o andare al Parco del Sojo a Lusiana e finire congelata tra le statue del parco o rimanere a casa, in divano, al caldo, a riposarmi. Quest’ultima opzione era così allettante! Sì, se solo non mi fossi messa a guardare le immagini sul web del Parco del Sojo: una più bella dell’altra. E se solo fuori non ci fosse stato il sole. Un “freddo becco” – come si dice da noi – ma una splendida giornata di sole. Come potevo rimandare a quando avrebbe fatto più caldo? Non potevo! E così, intabarrata come se non ci fosse un domani, sono partita in esplorazione con due amici temerari.

Ed ora, eccomi qui, appena ritornata dalla passeggiata al parco e sopravvissuta al freddo e al gelo di questa domenica invernale (i due paia di pantaloni uno sopra all’altro e i guanti che mia sorella mi ha portato a casa dall’Islanda a quanto pare sono serviti). E…niente. Sono felice. Sono stanca, ma tanto felice. Felice di essermene fregata del freddo e di avere scoperto questo posto meraviglioso. Davvero. Non ci posso ancora credere di essere stata in questo posto così fantastico. In questo posto così magico. Ma soprattutto, non riesco a capacitarmi che questa meraviglia, si trovi a pochi minuti d’auto da casa mia! E io l’ho scoperto solo…beh…oggi! Com’è possibile???

Vabbe’…meglio tardi che mai. Mettiamola così.

Il Parco del Sojo è un parco nella zona “Covolo” di Lusiana (Vi). Per raggiungerlo si può parcheggiare la macchina nel parcheggio del cimitero o, come abbiamo fatto noi, giovani temerari, davanti la chiesa di Valle di Sopra. Da qui, parte infatti una bella stradina, tutta completamente in salita che, in una quindicina di minuti, porta a Covolo.

Stradina che da Covolo conduce a Valle di Sopra

Una volta nella strada principale, o si attraversa il paesino e si sale per la strada bianca alla fine delle case, o, come abbiamo fatto noi, si prende la strada degli orti.

Ed è subito magia.

Si intravede una sedia, che sembra lasciata li abbandonata da un contadino. Solo quando ci si passa vicino si capisce che è una scultura e che fa parte delle opere d’arte di questo parco straordinario. E no, non è una sedia di un contadino, ma “La sedia della strega”!

“La sedia della strega”

E da qui in poi è tutta una scoperta, è tutto un meravigliarsi alla vista di queste opere d’arte sorprendenti. Un po’ macabre, alle volte, lo ammetto. Ma stupende. Opere d’arte che si sposano a meraviglia con la natura del territorio circostante.

“Matite” – La mia scultura preferita
“Il prigioniero”

“Mani divine”
“Muro del pianto”
“Cascata silente”
“Il cardinale”

Queste sono solo alcune delle numerose opere d’arte che si possono vedere all’interno del Parco. Un parco di otto ettari, realizzato in un’area montana, prevalentemente boscosa che, per decenni, era stata lasciata all’abbandono e che è stata riqualificata e valorizzata grazie ad un’idea dell’architetto bassanese Diego Morlin. Con costanza e passione, l’architetto è riuscito a dar vita ad un parco in cui natura e arte formano un tutt’uno. Si possono qui ammirare oltre settanta opere d’arte contemporanea, di artisti italiani e internazionali, molte delle quali realizzate direttamente sul posto con materiali locali. Tempo di percorrenza circa 2 ore.

Non dimenticate di deviare almeno per un breve tratto sul sentierino a ridosso del “Sojo“, la parete rocciosa che da il nome a questo posto. Offre panorami davvero mozzafiato. E fatevi anche un giretto per il paesino di Covolo. Con la sua manciata di casine e la sua chiesetta, sembra essersi fermato nel passato.

Il Parco del Sojo è in proprietà privata. E’ aperto alla domenica, durante i giorni festivi e per tutto il mese di agosto. La biglietteria si trova presso il Punto Giallo, lungo il percorso.  Per maggiori informazioni visitare il sito web www.parcodelsojo.it

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