Per “fortuna” che siamo in quarantena, altrimenti non so quando mai avrei avuto il tempo di mettermi a guardare e riordinare le foto del Marocco. Ne ho fatte talmente tante che penso che se non ci fosse stato questo momento di tregua, e che se Saal Digital non mi avesse scelta come tester per i suoi fotolibri, le avrei sicuramente lasciate cadere nel dimenticatoio. Come quelle di tutte le mie estati californiane del resto.
E invece, eccomi qui, dopo due settimane passate davanti al PC a riordinare, numerare e modificare foto, pronta a raccontarvi quello che è stato uno dei viaggi più belli della mia vita. Il mio viaggio di due settimane in Marocco.
Due settimane in giro per tutto il Marocco, dal Nord di Chefchaouen al sud di Agadir. Un viaggio in solitaria. Anche se in realtà sola non sono mai stata. Ho conosciuto un sacco di persone e rivisto amici dopo un sacco di tempo. Ho mangiato Tajine e bevuto te alla menta in quantità industriali. Per non parlare di tutti i succhi d’arancia da 4 soldi bevuti qua e là. Ho fatto migliaia di chilometri con autobus, treni, minivan, gran taxi, taxi, bus, macchine e dromedari. Senza contare tutti quelli macinati a piedi (ho buttato le mie Converse non appena sono tornata a casa). Ho dormito in 9 hotel differenti e su 2 divani. E ho visto tramonti memorabili. Ogni giorno è stato a suo modo bellissimo. Ho visto posti e vissuto esperienze uniche. Occhi a cuore sempre.
Un viaggio di due settimane che ha visto 5 dei miei sogni realizzarsi. Ben 5!
- Vedere Chefchaouen, la perla blu del Marocco;
- Visitare le Concerie di Fes, con tutte quelle vasche colorate;
- Passeggiare tra gli archi di roccia di Legzira Plage, dove il rosso della sabbia e delle rocce contrasta con l’azzurro del cielo e il blu del mare!
- Fare una cammellata nel deserto;
- E, infine, questo viaggio in sé! Lo sognavo da tanto…forse da troppo! Stavo solo aspettando di avere il tempo a sufficienza per riuscire a vedere tutto il Marocco in una volta sola.
Speravo di passarci un mese in Marocco a dirvi la verità, ma poi mi sono capitate queste due settimane e…niente, non ce la facevo più ad aspettare e ho prenotato il volo. Uno dei miei sogni si stava per realizzare!
Due settimane in Marocco: l’itinerario perfetto
Come città di arrivo e partenza , ho optato per Fes. Non tanto per delle motivazioni particolari, ma per una questione più che altro di prezzo. Era il volo che mi costava meno e partivo da un’aeroporto comodo a casa. Scelta che, alla fine, si è rivelata perfetta sia all’andata ( ho avuto modo di realizzare due sogni praticamente subito), sia al ritorno. Tornare dal deserto su Fes è, a quanto pare, più breve che su Marrakech!
1° Giorno: Fes
Sono arrivata a Fes nel primo pomeriggio, con un viaggio in taxi dall’aeroporto, prenotato direttamente all’hotel al momento della prenotazione. E dopo aver lasciato lo zaino al riad e aver bevuto il rituale te di benvenuto, mi sono avventurata in quella che è la più antica delle città imperiali.
Dedicateci almeno una mezza giornata a questa città. Se avete una giornata intera ancora meglio.
Molti consigliano di affidarsi ad una guida locale per la visita della labirintica Medina ma, io no. Io vi consiglio di partire da Bab Bou Jeloud, la porta blu di Fes, e di avventurarvi nella città vecchia percorrendo le due vie principali (Talaa Kebira e Talaa Seghira) passeggiando senza meta, con tranquillità, seguendo il vostro istinto. Guardate i negozi e gli artigiani che lavorano, soprattutto in Place As Seffarine, dove il divertimento, tra le urla degli artigiani e il baccano che fanno per la lavorazione dell’ottone, è assicurato. Visitate Madrasa Bou Inania e Medersa El Attarine, nonché i vari altri monumenti aperti al pubblico. Curiosate qua e la, sbirciate all’interno della Moschea e del Mausoleo, parlate con i locali ed entrate nei funduq. E ovviamente non perdetevi le famosissime e antichissime Concerie Chaowara, dove gli uomini lavorano ancora come facevano in epoca medievale, immersi nelle vasche fino alle ginocchia.
Terminate poi la vostra giornata con la cena in uno dei tanti ristoranti con terrazza panoramica nei pressi della porta Blu, magari al calar del sole.
Per informazioni più dettagliate su Fes, cliccate qui: Visitare Fes ed innamorarsene
2° Giorno: Volubilis, Moulay Idriss e Meknes
Dedicate il secondo giorno delle vostre due settimane in Marocco, ad un’escursione giornaliera a Volubilis, Moulay Idriss e Meknes. Affidatevi ad un’escursione organizzata (che potrete prenotare direttamente al vostro riad) o, ancora meglio, raggiungete queste località con la vostra macchina a noleggio o con i mezzi di trasporto.
Io volevo arrangiarmi con i mezzi, perché si sa, le escursioni organizzate son quel che sono. Ma alla fine ho dovuto rassegnarmi. Dopo un’intera giornata passata alla visita di Fes, non avevo la forza di mettermi a cercare i vari mezzi di trasporto per raggiungere le varie località sul web. Ci avevo provato ma il sonno ha avuto il sopravvento. Per cui, senza pensarci troppo e con gli occhi già socchiusi, ho prenotato, proprio all’ultimo, quest’escursione al ragazzo del riad.
Non è andata poi così male, per quello mi sento anche di consigliarvela. Basta solo cercare di concordare bene gli orari con l’autista, tenendo presente che per Volubilis ci vogliono minimo 2 ore; per Moulay Idriss 1 ora e mezza / 2 ore e, per Meknes, dalle 2 alle 3 ore.
Volubilis è il sito archeologico meglio conservato del Marocco che, nel 1997, è stato inserito dall’UNESCO nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità. E’ sorprendente, sembra quasi di non essere in Marocco. Resti romani in ogni dove, colonne che dominano la circostante pianura e mosaici, perfettamente conservati e colorati, che ti ritrovi per terra quando meno te lo aspetti.
Moulay Idriss è la città sacra del Marocco. Piccolina e dalla Medina labirintica, sembra una Chefchaouen in miniatura. Solo che, invece di essere tutta blu, è tutta colorata. Giallo, viola, blu, rosa e verde acqua. Un mix di colori a pastello sui quali lasciare il cuore.
Meknes è la più recente delle 4 città imperiali del Marocco e anche, probabilmente, quella meno conosciuta. Passeggiate nella piazza principale, caratterizzata da delle meravigliose loggette; immergetevi nel mercato coperto della città pieno di dolciumi e frutta secca, olive e spezie e poi, addentratevi nelle caotiche vie della Medina. Entrate alla Madrasa Bou Inania, un’antica scuola coranica, che è un’oasi di pace all’interno della città. E non dimenticate di salire sul tetto, da dove potrete ammirare Meknes dall’alto.
Una volta terminata la visita a Meknes, se volete, provate a chiedere all’autista se prima di riportarvi al riad, vi può fermare 10 minuti a vedere il Palazzo Reale di Fes. Se è gentile come il nostro, lo farà senza problemi e voi eviterete di dover prendere un taxi per raggiungere il palazzo dalla super fotografata porta dorata. Perché si sa…a volte basta solo chiedere!
3° Giorno: Chefchaouen
Se come me vi spostate con i mezzi, prendete, di buon mattino, il pullman della CTM che vi porterà a Chefchaouen, la perla blu del Marocco. Attenzione però che la mattina c’è solo un pullman, per cui vi conviene prenotare il biglietto in anticipo, giusto per evitare di rischiare di non trovare posto!
Chefchaouen è piccolina e, in mezza giornata riuscirete a vederla tutta. Una mezza giornata da trascorrere all’interno della Medina dall’impronta andalusa, alla scoperta dei suoi vicoli, delle sue scalinate, delle sue piazze e dei suoi murales, dove ogni cosa è blu, in tutte le sue infinite sfumature. Parola d’ordine: perdersi.
Perdetevi, vagate senza meta e poi, al tramonto, dirigetevi verso la Moschea Spagnola, da dove potrete ammirare dall’alto la città blu in tutto il suo splendore. E, per una fine perfetta della vostra giornata, fermatevi poi a cenare in uno dei tanti ristoranti che si affacciano sulla piazza principale della città, Plaza Uta El Hammam, che a poco a poco prende vita e si riempie di artisti di strada come ogni piazza marocchina che si rispetti.
Per informazioni più dettagliate su Chefchaouen, cliccate qui: Chefchaouen: la città blu del Marocco.
4° Giorno: Asilah
Dopo un’abbondante colazione nella terrazza del riad, e un’ultima passeggiata tra le stradine ancora addormentate di Chefchaouen, dirigetevi verso la stazione dei gran taxi della città. Qui vi aspettano taxi condivisi per raggiungere varie destinazioni. Io ne ho preso uno per Tangeri e poi, da Tangeri, un altro per Asilah.
Non mi sono fermata a Tangeri perché c’ero già stata qualche anno fa con un’escursione giornaliera dalla Spagna. Ma voi, se avete un giorno in più, potete dedicarci una giornata. E anzi, vi consiglio anche, prima di arrivare a Tangeri, di fare una capatina a Tetouane, che dicono essere un gioiellino.
Asilah è molto carina. Una città d’arte tutta bianca e allo stesso tempo tutta colorata, grazie ai numerosi dipinti che adornano i muri della città, qua e la, dove meno te lo aspetti. Anche qui, la parola d’ordine è perdersi. Perdersi tra le vie labirintiche della piccola Medina, curiosando nelle botteghe degli artigiani e nelle piccole gallerie d’arte. Quando sarete stanchi andate a rilassarvi nella bellissima spiaggia antistante la città e, al calar del sole, andate ad ammirare il tramonto dal bastione, assieme ai giovani marocchini della città.
5° Giorno: Rabat
Da Asilah prendete il treno per Rabat e andate alla scoperta della capitale del Marocco che è un vero e proprio gioiello.
Prendetela larga e iniziate la vostra esplorazione dal faro, dove le onde dell’oceano si infrangono sulle scogliere. E poi incamminatevi verso la sorprendente e autentica Kasba degli Oudaia. Con la sua atmosfera tranquilla e rilassata, è tutta completamente da scoprire. Qui tutto è blu, un po’ come Chefchaouen.
Scendete poi verso la Medina, prima di raggiungere la tanto fotografata Tour Hassan (il minareto di una moschea rimasta incompiuta, che avrebbe dovuto essere il più alto mai costruito al mondo) e l’antistante Mausoleo di Mohammed V, dove lo stile arabo-andaluso si fonde con gli elementi tradizionali marocchini.
Prendete infine, un taxi, che con una breve corsa e qualche Dhiram, vi porterà alla zona archeologica di Rabat, la sorprendente e rilassante Chellah, dove passeggiare con tranquillità tra i resti archeologici dell’antica città romana di Sala Colonia.
6° Giorno: Casablanca e El Jadida
Di nuovo in treno, direzione Casablanca, la più grande città del Marocco.
Qui, l’unica cosa che vi consiglio di vedere è ovviamente la Moschea di Hassan II, con il suo altissimo minareto. La moschea è una delle più grandi del mondo ed è stata voluta dal vecchio re Hassan II per il suo sessantesimo compleanno. Imponente ed estremamente elegante, sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sull’oceano e regala un senso di pace quasi surreale.
A differenza della maggior parte delle moschee, qui è possibile l’ingresso anche ai non musulmani. L’ingresso, a pagamento, prevede una visita guidata di circa un’ora e, se volete prenderne parte, vi consiglio di informarvi sull’orario delle visite sul loro sito ( www.fmh2.ma ).
Ritornate poi in stazione per prendere il treno per El Jadida, un’antica città portoghese con una piccola Medina racchiusa da mura merlate. Tranquilla e pittoresca, ha anch’essa vicoli labirintici e angoli tutti da scoprire. Pareti dipinte, bambini che giocano, donne sedute fuori a chiacchierare e panni stesi. Un sacco di panni stesi in ogni dove!
Gustatevi un te alla menta in un bar con terrazza panoramica da dove ammirare tutta la città dall’alto e andate poi ad ammirare il tramonto al porto, dove vedrete il sole calare proprio alle spalle della città.
7° Giorno: Essaouira
Svegliatevi presto e prendete il pullman della CTM per la bellissima Essaouira. Attenzione che anche qui, il numero delle corse è veramente limitato.
Essaouira è una cittadina di mare magnifica ed autentica, dove passeggiare senza una meta precisa alla scoperta degli angoli più nascosti. Negozi con oggetti a basso costo, vie straripanti di tappeti colorati e opere d’arte, qua e la, sui muri e sulle porticine. Fate una passeggiata al porto, dove centinaia di barche in legno di un fantastico colore blu si specchiano sulle acque del mare e dove i pescatori sono intenti ad aggiustare le reti o a curare il pesce appena pescato. E non perdetevi il tramonto dall’alto dei bastioni che circondano la bianca Medina di Essaouira.
8° Giorno: Agadir
Dopo un’abbondante colazione in riad e un’ultima passeggiata per la Medina, raggiungete la stazione dei taxi di Essaouira e prendete un gran taxi per Agadir.
Come Essaouira, anche Agadir è una località di mare ma più moderna, completamente diversa. Qui i riad lasciano posto ai grandi complessi turistici con tanto di piscina e campi da tennis.
Rilassatevi un po’ nella meravigliosa spiaggia della città, prima di prendere un taxi per il souq Al Had, un luogo assolutamente da non perdere, dove si respira una caotica atmosfera marocchina. Frutta, verdura e uova in quantità industriali. Ma anche spezie, vestiti, souvenir e accessori per la casa. Qui si trova veramente di tutto. Anche l’impensabile. Tornate poi in spiaggia per ammirare il tramonto sul mare, cenare in uno dei tanti ristoranti e fare una passeggiata sul lungomare.
9° Giorno: Legzira Plage
Legzira Plage, con il suo arco di roccia rossa che spicca tra l’azzurro del cielo e il blu del mare, è stato il mio sogno per molti anni. Così tanti anni che, nel frattempo, uno dei due archi di roccia è crollato. Ma non disperate..uno è ancora la, intatto e voglioso di farsi ammirare e fotografare!
Se sei fortunato e hai una macchina a noleggio, oppure se siete in tanti e potete permettervi di prendervi un taxi o un driver per l’intera giornata…fatelo, non ve ne pentirete! Potrete così vivere questa giornata con i vostri tempi. Stare in spiaggia quanto volete e magari fare anche una capatina a Mirleft o a Sidi Ifni.
Io purtroppo ho dovuto affidarmi ad un’escursione giornaliera da Agadir, prenotata in uno dei tanti chioschi sul lungomare. Non è stato il massimo, perché a Legzira Plage che era l’attrazione principale, abbiamo dedicato si e no 1 ora. Ma io questa spiaggia la volevo vedere a tutti i costi e non sapevo come altro fare. E niente…passeggiare sulla spiaggia sabbiosa, con davanti questo arco di roccia naturale è stato comunque qualcosa di fantastico. Spettacolo allo stato puro.
10° e 11° Giorno: Marrakech
Prendete, di prima mattina, il pullman che vi porterà a Marrakech. Ce ne sono svariati e più o meno a tutte le ore.
Due giorni ci vogliono tutti per questa città. Avrete in questo modo sia tempo per visitare i suoi monumenti e palazzi più belli che per viverla. Passeggiare tranquillamente tra i souq, fare compere in Place des Epices e lasciarsi ammaliare dalla famosissima Jemaa el Fnaa, la piazza principale di Marrakech, tra le scimmiette e gli incantatori di serpenti, i venditori di succhi d’arancia e le bancarelle di cibo che la invadono al calare della sera.
Non perdetevi Palais de la Bahia, un capolavoro di architettura tradizionale marocchina e, le rovine dell’enorme Palais el Badi. Addentratevi nelle Tombe dei Saaditi e andate a scoprire la Sinagoga nel quartiere della Mellah. Avventuratevi nella Ville Nouvelle e visitate il Jardin Majorelle, donato da Yves Saint-Laurent a Marrakech, con la sua villa blu elettrico, che spicca tra le infinite specie di piante provenienti dai 5 continenti. E non tralasciate il Jardin de la Menara, una piccola oasi di pace dove passeggiare e la Maison de la Photographie, dalla cui terrazza si può godere di un tramonto perfetto sui tetti di Marrakech.
12°, 13° e 14° Giorno: Escursione nel deserto di Merzouga
In questo tour di due settimane in Marocco, non può mancare una tappa fondamentale: il deserto.
Ed è così, che dopo aver visitato Marrakech, vi consiglio di partire con un escursione alla volta di Merzouga, terminando così in bellezza il vostro viaggio. Io per questa escursione mi sono affidata ad una ragazza marocchina che lavora nel turismo a Marrakech (se avete bisogno, scrivetemi pure in privato che vi do il suo contatto), ma ogni riad che si rispetti, avrà nel suo banco escursioni, un tour nel deserto.
Il tour consiste in un viaggio di 3 giorni. Ci vuole infatti, un giorno e mezzo per raggiungere il deserto, e poi un intero giorno per rientrare a Marrakech o a Fes (per quest’ultimo il viaggio è un po’ più breve…dicono, e si passa anche per Ifrane, una piccola cittadina simil-svizzera nel bel mezzo del Marocco).
Il viaggio è lungo ma piacevole. Ci sono un sacco di altre persone e, prima di raggiungere il deserto, si visitano le gole del Dades e del Todra. Si fa una tappa alla kasba Ait Benhaddou, un caravanserraglio in mattoni crudi rossi; si dorme nella Valle delle Rose e poi, finalmente, si raggiunge il deserto.
Qui vi aspetta una cammellata al tramonto fino al campo tendato, tra le dune di sabbia dorate e accompagnati dai nomadi del deserto, con i loro vestiti dai colori sgargianti. Un’esperienza spettacolare ed emozionante. Una cena in compagnia, un dopo cena passato a guardare le stelle a suon di musica e poi, sveglia all’alba, per una seconda cammellata. Semplicemente fantastico.
Il modo migliore per terminare un viaggio del genere in giro per tutto il Marocco.
All’aeroporto di Fes, mentre aspettavo il mio volo per Venezia, pensavo “ok, ora che ho fatto tutto il Marocco posso toglierlo dalla mia lista dei posti da visitare. L’ho visto tutto..cosa ci torno a fare ancora?”
E invece…la voglia di non tornare a casa era tanta.
Avrei ricominciato subito il mio viaggio da capo. Rifacendo tutto. Tutto quanto.