Sono appena rientrata da 4 giorni in Tuscia, la terra degli etruschi. Ho visitato Caprarola, con il suo meraviglioso Palazzo Farnese, Viterbo, Montefiascone, Bolsena e, dulcis in fundo, Civita di Bagnoregio, la città che muore.
A Civita c’ero già stata due anni fa durante una vacanza tra Toscana, Umbria e Lazio con una mia amica. E quest’anno ci sono ritornata. Non potevo quindi non parlarvene…cosa dite?

Civita è una piccola frazione del comune di Bagnoregio che è considerata uno dei Borghi più belli d’Italia e che è famosa per essere denominata “la città che muore”. Essa sorge infatti sulla cima di un colle tufaceo minato alla base dalla continua erosione di due torrentelli che scorrono nelle valli sottostanti (il rio Torbido e il rio Chiaro) e dall’azione delle piogge e del vento.
Civita venne fondata 2500 anni fa dagli Etruschi che l’avevano scelta per molte ragioni, tra cui l’isolamento che ne facilitava la sua difesa e la posizione strategica vicina alla via che collegava il Tevere al Lago di Bolsena. Anche i Romani continuarono ad abitare il piccolo borgo che già all’Epoca faceva i conti con terremoti e smottamenti. E furono proprio i romani che proseguirono le opere di canalizzazione atte a mettere in sicurezza il già precario paese. Passarono poi di qui anche i barbari, Carlo Magno, la Santa Sede e nel 1695 ci fu un terribile terremoto che fece franare mezzo paese e crollare l’unica via che lo collegava a quello che oggi è Bagnoregio. Fu proprio da questo momento in poi che cominciò l’isolamento e il declino del borgo che, anno dopo anno, perse d’importanza e vide diminuire il numero degli abitanti.
Oggi Civita di Bagnoregio conta 10 abitanti (alcuni dicono siano addirittura solo 7), abitanti che sono però per lo più famosi! Basti pensare a Crepet, Tornatore, Bracchetti e la moglie di Baglioni.
Civita di Bagno regio, la città che muore
Parcheggiate a Bagnoregio e soffermatevi ad ammirare Civita dal Belvedere di Bonaventura. Da qui vedrete Civita nel massimo del suo splendore. E quando ne avrete abbastanza di scattare fotografie, scendete la scalinata e avventuratevi in quella che è soprannominata la Città che muore.

Civita di Bagnoregio è raggiungibile, previo il pagamento di un biglietto d’ingresso (3 Euro nei giorni feriali e 5 Euro nei giorni festivi), solamente attraverso un ponte pedonale in cemento lungo 300 metri, costruito nel 1965.

Una volta percorso tutto il ponte e ammirato lo spettacolare paesaggio di questa zona, fatto di valli e di calanchi, si arriva alla Porta di Santa Maria, l’unico accesso al borgo rimasto (In passato Civita aveva ben 5 porte d’accesso che nel corso dei secoli sono state rese inutilizzabili dal progressivo smottamento e dall’erosione che ha colpito questo luogo).
Appena entrati nel paese si rimane incantati dal suo aspetto senza tempo. Un borgo medievale fatto di case in pietra, strette viuzze e scorci panoramici da togliere il fiato, dove la parola d’ordine è perdersi, vagare senza meta, perché è solo così che questo borgo meraviglioso va scoperto.





La visita di Civita vi impegnerà per un paio d’ore.
Se vi avanza del tempo, non fatevi mancare una passeggiata anche a Bagnoregio. E’ un po’ come Civita, ma più grande, se si tiene presente che qui gli abitanti non sono 10 ma quasi 4000.

Dalla strada principale si diramano vicoli che offrono scorci meravigliosi e caratteristici che non vi aspettereste.



Prima di lasciare definitivamente Civita di Bagnoregio, fate un’ultima tappa a Lubriano, un paese nelle vicinanze che vanta la terrazza più bella sui calanchi e ovviamente su Civita di Bagnoregio, la città che muore.

E se poi vi è venuto un certo languorino, non posso che consigliarvi L’Hostaria del Ponte, sito proprio davanti alla terrazza che da su Civita, all’interno dello splendido Palazzo Monaldeschi.
