Quando si pensa alle città romantiche italiane, saltano subito alla mente Venezia e Verona. Le città romantiche per eccellenza. La prima con i suoi canali, le sue gondole e la laguna; e la seconda, con la sua favola romantica di Romeo e Giulietta, il suo balcone, la sua statua e le sue tradizioni.
Non tutti lo sanno, ma in Italia, c’è un’altra città che nel 2007 ha ottenuto ufficialmente il marchio di “città degli innamorati”. Si tratta di Alassio, un pittoresco borgo marinaro della riviera ligure di ponente. Una bellezza tutta italiana, dove l’amore regna sovrano: dalle origini della città al famoso muretto di Alassio, dalle tradizioni di San Valentino ai buonissimi Baci di Alassio.
Ma partiamo dall’inizio.
Alassio, la città degli innamorati: La leggenda delle origini.
Una fantastica leggenda narra che fu una storia d’amore a dar vita alla cittadina di Alassio.
Non era giunto ancora l’anno mille quando Adelasia, figlia di Ottone I di Sassonia, Imperatore del Sacro Romano Impero, si innamorò perdutamente di Aleramo, un giovane coppiere di corte. L’imperatore, ovviamente, non era contento di questo amore così poco regale e tentava tenacemente di contrastarlo. Il sentimento tra i due giovani era però così forte che decisero di fuggire dalla Germania e, dopo essersi segretamente sposati, raggiunsero la Liguria, dove si stabilirono alle falde del monte Tirasso. Qui condussero una vita umile di carbonai, fino a quando Ottone I di Sassonia scese in Italia per affrontare i Saraceni. Aleramo, assieme ai figli, si unì alle truppe dell’Imperatore e combatté con coraggio e valore. Fu così che Ottone, grazie anche all’intercessione del Vescovo di Albenga, si riconciliò con la figlia e con il genero e investì Aleramo e la sua progenie dei marchesati di Acqui, del Monferrato e di Savoia. Là dove Adelasia e Aleramo si erano stabiliti dopo la loro fuga, fondò poi una città a cui venne dato il nome di Alaxia (poi Alassio), in onore della principessa.
Alassio, la città degli innamorati: Il Muretto.
Un omaggio all’amore si trova anche nel famosissimo Muretto di Alassio, muretto dove i giovani si riunivano, si conoscevano e si innamoravano. Proprio qui c’è infatti la statua di bronzo degli “Innamorati” di Eros Pellini (toccatela! sembra che strofinare il piede sinistro della ragazza porti fortuna in amore), la celebre opera “Les Amoreaux” di Raymond Peynet, le “Cicogne d’acciaio” di Mastroianni e la cassetta della posta del concorso “La più bella lettera d’amore” che raccoglie le più belle missive romantiche provenienti da tutta Europa. Ogni anno a San Valentino una giuria prestigiosa elegge e premia le venti più belle.


Il muretto di Alassio è stato realizzato negli anni 50 da un’idea di Mario Berrino, uno dei titolari dell’antistante Caffè Roma. Sembra difficile credere che quello che oggi è un vero e proprio simbolo della città, in passato non fosse altro che un rustico muricciolo di pietre sconnesso, che aveva la funzione di arginare il terriccio del giardino pubblico ancora esistente.
“Così spoglio era indegno della vivacità dei passanti e della sensibilità degli ospiti seduti ai tavolini…Mi tormentava l’idea di dargli un po’ di grazia e togliergli con qualche ornamento quella miseria”. Detto, fatto. Nel 1953, dall’incontro con il famoso scrittore Ernest Hemingway, abituale frequentatore del Caffè Roma, nacque l’idea di riprodurre le firme dei personaggi illustri (che Berrino collezionava e amava mostrare ai suoi ospiti), su delle lastre di terracotta differenti tra loro, e decorare, con queste, il muretto.
Per evitare qualsiasi ostacolo burocratico, all’alba, clandestinamente, il gruppo di Mario Berrino colloca le prime tre piastrelle: Hemingway, Quartetto Cetra e Cosimo di Ceglie. L’indomani nessuna protesta. Nei giorni seguenti vennero aggiunte, sempre come se niente fosse, altre piastrelle. E da allora, fino ad oggi. Si è arrivati a contare circa mille piastrelle.
Alassio, la città degli innamorati: I Baci di Alassio.
Ad Alassio, la città degli innamorati, non poteva mancare una specialità romantica. Tipici del posto sono infatti i famosissimi “Baci di Alassio”, dei dolcetti dal cuore di cioccolata, il cui gusto è esaltato dalla presenza di nocciole.
La tradizione fa risalire la creazione del primo Bacio di Alassio a Rinaldo Balzola, pasticcere della Real Casa Savoia. Ed è proprio grazie al Caffè Pasticceria Balzola, locale storico d’Italia, che questo prodotto, sin dai tempi di D’Annunzio e della Duse, si è inserito nella tradizione dolciaria italiana. Alla fine degli anni ’50 la produzione si diffonde nelle più importanti pasticcerie di Alassio e dal 2006 si possono fregiare dell’importante marchio D.O.P. (denominazione di origine protetta).
Sono sempre stata curiosa di andare ad Alassio, direi che merita un giretto!!
Si! E non dimenticare di assaggiare i Baci di Alassio…sono davvero buonissimi!
Caspita! La leggenda non la conoscevo! Grazie!