- Ed è arrivato il momento di tornare alla dura realtà Losangelina. Il fatto è che, mentre in tutti gli hotel normali il check out è alle 11.00 del mattino, a Las Vegas è alle 10.00. Praticamente neanche il tempo di andare a letto che eravamo già svegli per prepararci la valigia.
- Andare in bagno e trovarsi cartoni vuoti di pizza per terra non ha prezzo. Ma…chi? come? quando? perché? che siamo state le ultime a tornare a casa ieri sera? O meglio…sta mattina. LOL
- Passeggi per Fremont Street a Las Vegas e ti ritrovi bancarelle di collane da sballoni. Quelle che sembrano le “collane” che si usano a Natale per addobbare l’abete. Quelle che ci hanno regalato l’anno scorso al drum circle a Venice Beach. Quelle che in teoria, da quanto ci hanno raccontato, ti regalano se mostri le tette. Cosa che io e Aliscia però ovviamente non abbiamo fatto, anche perché, in quanto a tette, abbiamo ben poco da mostrare. Beh. Erano sorprendentemente enormi. Da lasciare a bocca aperta. Ne avrei anche comperata una..se solo ci fosse stata in valigia!
Collane da sballoni - Te ne vai da Las Vegas ma…il party continua in macchina. Musica a bomba per 5 ore e tutti noi che balliamo e cantiamo a squarciagola. Non ci ferma più nessuno.
Il party continua - Avete presente la storia che se mettete il braccio fuori dal finestrino e fate vedere il muscolo tipo per due volte, i camionisti in America ti suonano? Pensavo fosse una leggenda metropolitana. L’anno scorso, durante il nostro giro dei parchi, abbiamo provato più e più volte, ma nessuno ci ha mai cagate. E invece…quest’anno è successo! Per ben due volte! Oh! ero agitatissima! Una specie di sogno che si avvera. LOL
- Siccome Saleh mi faceva un po’ pena, perché poverino, anche lui era devastato dalla festa molesta di questi due giorni e, in più, doveva guidare, gli ho detto un paio di volte “Saleh, dimmi se vuoi che guido io. So guidare!”. Niente da fare. “I don’t trust women driving” mi ha risposto. E…fa bene!!! Dopo aver accompagnato a casa tutti, gli ho detto “Ora tu prendi la tua macchina e io ti seguo con questa fino all’aeroporto, così poi non dobbiamo chiamare l’Uber”. Ok. Perfetto. Mi dice “Fai un inversione a U e seguimi”. Parte e sale in macchina. Dopo cinque minuti, vedendo che non mi muovevo, viene da me. E io…”Saleh, ma dove devo mettere i piedi? E quale lettera serve nel Cambio per partire?”. Lui è sbiancato. Mi guarda serio e mi fa “Ma sai guidare???”. Ovvio che so guidare! E’ solo il primo impatto. Non è colpa mia se sono Italiana e sono abituata al cambio manuale. Il bello poi è stato fare l’inversione a U in una stradina stretta a due corsie, con macchine parcheggiate a destra e a sinistra e super trafficata. Dopo un po’, spazientita perché le macchine non finivano più, mi sono buttata in mezzo alla strada, creando un ingorgo e sperando che Dio me la mandasse buona. Il parcheggio all’autonoleggio però non l’ho fatto. Sono scesa in panico e ho detto a Saleh…”parcheggia tu, per carità!”.
- A proposito dell’autonoleggio. Io abito a Los Angeles, gli altri a Long Beach. Tornando da Las Vegas si passa vicino a casa mia. Abbiamo chiamato due volte per chiedere se era necessario che ci fosse la persona che ha dato la patente alla consegna. E han risposto entrambe le volte di si. Arriviamo all’autonoleggio, credete che mi abbiano controllata? Ovvio che no! Potevo quindi farmi lasciar giù a Los Angeles e mi sarei risparmiata un viaggio! #GRRRRR
- Ma volete sapere l’ultima? In bagagliaio c’erano tre bottiglie piene di Vodka avanzata. Il mio amico cinese, quando è sceso davanti a casa sua fa “beh una me la prendo io”. Fa per prenderla e..era rotta. Una bottiglia intera di Vodka da 3 litri se non di più, rotta in macchina, con Vodka che stava fuoriuscendo da chissà quanto tempo. Non potete neanche immaginare quanto puzzava il bagagliaio. Bastava aprirlo per ubriacarsi. e anche la mia valigia era impregnata. #Vodkaeverywhere
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One Comment on “24. Ma sai guidare??? Back to reality L.A. you got my heart in your pocket #Day24”