Ma ve l’avevo detto che sarei andata a Las Vegas? No? Oh Gosh! Torniamo indietro al nono giorno: festa d’addio del mio amico a Long Beach.
Dopo che era arrivata la polizia e che tre quarti della gente se ne era andata, io ero rimasta ovviamente. Ero una delle poche persone che conosceva Saleh (Ah! Saleh è il nome del mio amico che aveva dato la festa). Ho cominciato a parlare con dei ragazzi e, tutti, chissà perché, mi chiedevano se ero stata a Las Vegas. “Of course – rispondevo – and I don’t like Vegas!”. L’avessi mai detto. Che eresia. Erano tutti shoccati. “Come fa a non piacerti Las Vegas?” “Con chi sei andata?” “No, devi assolutamente tornare con noi! Organizziamo prima che riparti”. Detto fatto.
Sono tornata ieri da San Diego. Sono finita dalla vita. Ma eccomi qui, in partenza per Las Vegas. Ammetto che non sono molto entusiasta all’idea. Ieri sera volevo addirittura paccare. A parte Saleh, non conosco nessuno delle persone con cui sto andando, mentre tutti gli altri sono amici a quanto pare. Vanno all’università insieme. Però non potevo dire che non sarei andata. Insomma, avevano già prenotato l’appartamento e noleggiato la macchina. Mi avrebbero uccisa come minimo.
- Salgo in metro a 7th Street. Blue Line, direzione Long Beach. Arrivo neanche a metà strada, quando mi arriva un messaggio dal mio nuovo amico cinese. (Si ho un amico cinese! LOL Se mi sente che lo chiamo così mi ammazza. Anche perché in realtà non è cinese, ma un mix tra vietnamita, messicano, americano…un casino insomma. Ma per me tutti gli orientali sono cinesi. Per cui ecco: il mio amico cinese che di cinese non ha niente. Neppure il nome – Gavin – LOL) “Sai cosa sta succedendo?” “No. COSA STA SUCCEDENDO??? Sono in metro e sto venendo a Long Beach” “Saleh ha la patente scaduta e non gli danno la macchina”. Ecco. Cominciamo bene. Lo sapevo che non dovevo andare a Las Vegas. Ogni tanto devo ascoltare il mio istinto. La voglia di tornare indietro era tanta. Ero disperata. Scrivo a Saleh “ma sei stupido?” e lui, così, con nonchalance “perché?”. Ma come perché porcammerda! Noleggi la macchina e non sai che hai la patente scaduta? Rimanevo solo io. La salvezza del nostro gruppo. Le altre due ragazze avevano 24 anni, sicché l’assicurazione ci sarebbe venuta a costare il doppio; al cinese avevano ritirato la patente perché aveva fatto un incidente e l’avevano trovato ubriaco (sempre con bella gente esco io) e…quindi l’unica ero io. Ma non volevo guidare fino a Las Vegas!
- Due ore dopo…tempo di arrivare a Long Beach da L.A. con la metro, di aver perso un Uber, e di averne presa una, che però nel tragitto si è fermata a prendere il mondo, sono arrivata all’aeroporto di Long Beach. Saleh mi abbraccia e mi dice “hai la carta di credito?” “No. Ho solo la prepagata e non ho nemmeno tanti soldi dentro”. La disperazione nella sua faccia. Sì perché gli autonoleggi, a quanto pare, vogliono la patente e la carta di credito della stessa persona. Ma…potere delle donne…siamo riusciti ad avere la macchina con la mia patente e la sua carta di credito! E sapete che macchina? Una Dodge. La stessa con la quale il mio ultimo giorno dell’anno scorso ho rischiato la vita. La stessa Macchina della Visaya, ma nera. Neanche farlo apposta. #awesome E ovviamente…ha guidato Saleh. LOL
We have the car! - Vogliamo parlare del nostro appartamento a Las Vegas? OMG una figata assurda. Bagno con la jacuzzi, doccia con due getti, cucina provvista di qualsiasi cosa ti potesse servire, lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice, aspirapolvere e tutti i detersivi possibili immaginabili per pulire. Un sacco di finestre, che si affacciavano tutte sulla Strip di Las Vegas. E un piano sopra, avevamo la piscina con lo Skybar del nostro Hotel. #amazing!
Las Vegas - Ho capito che quando c’è Saleh ci sono i party tipici americani. Anche se lui è saudita. Dopo cena, ci siamo ritrovati l’appartamento invaso da una ventina di persone. Forse anche di più. Tutta gente che conoscevano questa volta però.
- Parlo con una ragazza cinese, quando questa mi chiede…”Oh! where are you from in Italy?” E io, come sempre rispondo “near Venice”, giusto per rendere l’idea. E lei mi fa…”Vicenza?” E io sconvolta..”yes! Vicenza!” Praticamente questa aveva lavorato in base come baby sitter l’estate scorsa e…conosceva anche il Custom! #unbelievable A volte il mondo è proprio piccolo!
- Stavamo partendo per andare in discoteca e un tipo del gruppo mi guarda le scarpe. Delle Converse bianche (per quanto potessero essere bianche dopo anni di vita). E mi dice no, con quelle non ti fanno entrare. Scusa? In America dove la gente va in giro in pigiama? Sono delle Converse cazzo! E mi indica i mocassini di una tipa tedesca “puoi mettere quelli” . No. Ma tu stai scherzando spero! Dei mocassini, io??? Per una serata Hip Hop tra l’altro??? Piuttosto delle infradito. Ma, me ne sono altamente fregata e sono uscita con le mie Converse ovviamente.
- Spendere 5$ a testa (eravamo in 20) per andare in discoteca in Limousine…fatto! Discoteca che tra l’altro era a 5 minuti a piedi dal nostro hotel. No comment.
- Mi ero scordata di quanto bello fosse andare in discoteca. In discoteca in America però. Perché in Italia la maggior parte delle volte la musica fa schifo e non si può ballare. Ma qui…wow! Un sacco di gente ma è stato figo! E c’era pure Lil Jon!
Lil Jon @Hakkasan - Per fortuna che avevo le Converse. Se avessi avuto le infradito non so. C’era di quella merda per terra. Bicchieri, bottiglie, liquidi appiccicosi e altre cose non ben definite.
- Bello quando esci dalla discoteca, hai ballato tutta la notte e…i tuoi capelli sono diventati un rasta gigante.
- Tedesco che mi guarda e mi dice “è impossibile che sei italiana, perché sei bionda, hai gli occhi azzurri e…sei bella!!”. No perché scusa? Le italiane di solito sono brutte??? #LOL
One Comment on “22. Vegas baby! L.A. you got my heart in your pocket #Day22”