21. L’estate degli schiti L.A. you got my heart in your pocket #Day21

  • Per fortuna che avevo detto che a San Diego gli autobus erano puliti e non c’erano pazzi e barboni. E’ il mio ultimo giorno e…sono tutti nella mia carrozza della metro. Tutti li per salutarmi. Belli come il sole. Una tizia con il pigiama rosa (ammetto di averla invidiata perché è da quando sono stata a Miami che desidero andare in giro in pigiama), due pazzi che non riesco neppure a descrivere da quante cose strane avevano addosso e un tizio nero che è venuto a presentarsi. Era anche carino. Peccato che di li a poco dovevo prendere il Greyhound per tornare a L.A.
  • Sali sul Greyhound, che fortunatamente è un po’ più nuovo di quello preso in andata, e anche un po’ più caldo, ti siedi e ti guardi intorno. Il tuo sguardo viene subito catturato da un divieto. Divieto di fumare o di mangiare e bere in corriera? Certo che no. Divieto di portare le armi da fuoco in corriera. Rassicurante proprio.

    No guns
    No guns
  • Arrivi a Los Angeles e ti accoglie subito la puzza da barbone.
  • A Los Angeles, se non hai un carrello non sei nessuno. Un carrello con dentro di tutto. Anche cani appena nati.
  • Gli Americani hanno una forza mostruosa. Stavo mangiando da Chipotle quando vedo passare un tizio in bicicletta con un tappeto sottobraccio, senza fare la minima fatica. Un tappeto di quelli dei marocchini, bello grande, che io da sola non riesco neanche ad alzare.
  • E mentre sto aspettando l’autobus per tornare a casa…autobus che ovviamente non era in orario, mi cade una cosa nera sulla mano. La guardo e realizzo che è uno schito. Ma #porcammerda…un altro schito??? Ok che se è come quello di Lisbona mi porta fortuna ma…dai! Cos’è? L’estate degli schiti??

One Comment on “21. L’estate degli schiti L.A. you got my heart in your pocket #Day21

Lascia un commento