2022: ma quante ne ho fatte anche quest’anno?
Giuro che non era mia intenzione dare a questo post lo stesso titolo di quello dell’anno scorso ma, veramente, non potevo trovare titolo più adatto. Perché sì, se nel 2021 ne avevo fatte tante, nel 2022 penso di averne fatte ancora di più.
Un anno di 365 giorni, dei quali ne ho dormiti a casa 90. Per tutto il resto dell’anno, mi sono ritrovata a dormire in alberghi, ville e barche in giro per il mondo. Tutti posti che sono diventati per me casa. Ho convissuto con persone sconosciute che sono diventate la mia famiglia e ho accarezzato così tanti gatti e cani che mi è sembrato quasi di avere animali domestici in ogni dove.
Ma partiamo dall’inizio.
2022: ricominciando da prima del Covid
Ho voluto ricominciare l’anno da dove l’avevo lasciato prima che scoppiasse il Covid ed è così che mi sono prenotata un volo last minute per Dubai, quella Dubai che mi aveva sempre affascinata e dove, prima o poi, avrei voluto trasferirmi.
Ho girato Dubai in lungo e in largo, a destra e a sinistra, in alto e in basso. Sono salita al The View per vedere la città dall’alto e ho provato l’emozione di scivolare su uno scivolo di vetro tra i grattacieli della città. Sono salita anche sull’Ain Dubai e ho ripercorso a piedi tutti i bellissimi ponti che attraversano il Creek, per tornare poi a vedere il tramonto nel mio posto preferito.
Ho visitato l’Expo (che era il vero motivo per il quale ero tornata a Dubai) e, finalmente, dopo 3 volte che ci tentavo, sono riuscita a fare un’escursione nel deserto. Insomma, dopo il Wadi Rum e il Sahara, potevo non andare a vedere anche il deserto di Dubai? Mi è piaciuto? Non saprei rispondere…so solo che finalmente, dopo anni e anni, sono riuscita ad assaggiare il camel milk!
Dopo mille peripezie per capire come funzionava con il Green Pass, sono riuscita ad andare in giornata ad Abu Dhabi. E, se Dubai sembra essersi fermata al periodo prima del Covid, Abu Dhabi è cambiata un sacco. Ho scoperto posti che nemmeno sapevo esistessero e sono finalmente entrata al Louvre, cosa che sognavo da anni.
Febbraio 2022: mi sono trasferita in Israele
Non ho fatto neanche a tempo a tornare che già ero su un altro volo in direzione Tel Aviv. Sono stata catapultata in una realtà inverosimile, dove mi sono sentita per tre mesi, come Ryan di O.C. Con l’unica differenza che io non sono bella e dannata e che la casa dei Cohen, in confronto a quella dove stavo io, era tipo la casa delle bambole.
Ho girato Israele in lungo e in largo. Ho visitato Tel Aviv, Haifa, Cesarea, Akko e Gerusalemme. Mi sono innamorata del “Dome of the rock” e dei tramonti in spiaggia con i quali avevo appuntamento tutti i giorni. Ho fatto il bagno di nuovo nel Mar Morto, ho visitato Masada e sono anche andata in giornata in Palestina, a Betlemme, dove ho vissuto una realtà che non si può immaginare. Il museo di Banksy, le sue opere in giro per la città e quel muro gigantesco che ti toglie il respiro. Sono andata a Rosh Hanikra, ai confini con il Libano, ho cucinato per uno dei migliori Chef Israeliani e finalmente ho imparato a fare l’hummus, i falafel, il challah e la shakshuka (si, prima o poi vi lascerò qualche ricetta, prometto!). Ho mangiato gli almond croissant più buoni della mia vita (e dato il costo, non potevano non esserlo), ho scoperto il kolorabi, che non avevo neanche mai sentito nominare prima e ho cominciato a imparare l’ebraico.
Era tutto bello bellissimo, finché non sono cominciati gli attentati. Avevo l’ansia ad uscire e a prendere il bus. Avevo paura anche di andare in spiaggia a vedere il tramonto…fortuna che di li a pochi giorni me ne sarei ritornata a casa.
Ritornata a casa…si, per modo di dire, perché neanche dopo 10 giorni sono ripartita per cominciare la mia stagione in barca.
2022: ma quante ne ho fatte anche quest’anno? Ed era solo maggio.
4 Maggio. Dopo aver fatto il giro dell’Europa in aereo, sono finalmente arrivata nell’isola di Paros, dove era attraccata momentaneamente la mia barca. Ad aspettarmi un nuovo capitano e un nuovo deckhand, entrambi turchi, che mi hanno fatto passare le pene dell’inferno. Non avevo tempo di respirare, dormivo 3 ore per notte e non potevo commettere errori altrimenti tutto veniva fotografato e riportato. Sono passata dall’amare questa vita ad odiarla profondamente. Per fortuna che poi è arrivata mia sorella filippina, la tensione si è alleviata e io ho avuto qualcuno con cui ridere e scherzare. Io le insegnavo l’italiano, lei mi insegnava il greco. Era un vero cartone animato.
Cinque mesi di albe e tramonti in mezzo al mare. Cinque mesi di risate, bevute, feste, pianti, litigate e innamoramenti. Cinque mesi di confusione mentale dove greco, turco, italiano, inglese, francese ed ebraico si mescolavano tra di loro e io non sapevo più che lingua parlare e con chi. Cinque mesi intensi, dove il tempo è letteralmente volato. Siamo passati dalla Grecia all’Albania, dall’Italia alla Corsica. E ancora, dalla Francia a Monaco per tornare in Grecia passando di nuovo per l’Italia. E in tutto questo, non si sa come, ho avuto anche il Covid.
Ho visitato Cannes, Nizza, Antibes, Mentone ed Eze. Monaco è diventata la mia casa per un po’ e anche Castellammare di Stabia. Quante volte ho mangiato la pizza finché ero li. Di spritz però neanche l’ombra, per quelli ho dovuto aspettare di andare a lavorare…in Francia!
2022: non è finita qui.
Proprio così.
Finita la stagione in Grecia e dopo 3 giorni di vacanza a Santorini, sono ritornata a casa un giorno, giusto il tempo di cambiare valigia e salutare la mia famiglia, e sono ripartita subito per la Francia. Destinazione Marsiglia e poi Avignon, dove mi aspettava il lavoro come cuoca nella mia prima barca, quella di Girolibero, dove ero andata a lavorare prima che scoppiasse il Covid!
2022: pensate sia finita qui?
Pensate sia finito qui il mio anno? Certo che no.
Prima di ritornare a casa, sono finalmente andata a Marsiglia. Un giro in giornata breve ma intenso che mi ha riempito gli occhi e il cuore (oh…è pieno di street art ovunque!). E poi di nuovo Saint Tropez, Port Grimaud, Antibes e, per finire, Monaco.
Ero ancora in macchina in direzione casa, quando mi è arrivata una proposta per andare a fare la stagione invernale ai Caraibi. Insomma…i Caraibi! Chi è che non vorrebbe passare l’inverno al mare al caldo? Evidentemente io, perché, dopo tanto meditare sul da farsi, ho dovuto rifiutare. Uno, perché non ero pronta a partire dopo neanche una settimana, dopo essere stata via per 6 mesi e due, avevo paura di fare l’attraversata atlantica. Perché si, io lavoro in barca ma…a volte soffro di mal di mare!
E proprio quando ho rifiutato la proposta, mi hanno chiamata per andare 10 giorni in Grecia. E qui non ho dovuto nemmeno pensarci su se accettare o meno e, dopo qualche giorno, ero già su un volo destinazione Paros.
Quando ci si mette di mezzo il destino…
Se la villa dove vivevo in Israele era megagalattica…questa non so come potrei definirla. Una specie di resort diciamo, con tanto di cinema, palestra e piscina a sfioro. Albe e tramonti a non finire, passeggiate in città, letture sul muretto di casa accarezzando un gatto randagio e bagno in mare a novembre in una spiaggia deserta…mai me lo sarei aspettata!
2022: tornare per poi ripartire di nuovo.
E sono tornata a casa.
Un giro alla biennale di Venezia con i migliori, una selezione per diventare hostess di volo per Volotea passata a gonfie vele, un giro a Lubiana come accompagnatrice turistica e un’altra proposta per fare la stagione ai Caraibi rifiutata nuovamente. E sì che questa volta ne era passato di tempo e mica avrei dovuto fare l’attraversata atlantica! Ma mi ero messa in testa che volevo andare in Puglia a fare il cammino materano e poi…volevo passare almeno il Natale a casa.
Il Natale a casa l’ho passato. Il cammino materano invece non l’ho fatto ma sono stata ugualmente in Puglia. Ho scoperto Bari che non l’avevo mai vista e mi sono completamente innamorata della sua parte vecchia. Le vie labirintiche, largo Albicocca, la via delle orecchiette e quella focaccia barese che è la fine del mondo! E poi in giro con i mezzi tra Monopoli e Polignano a Mare, Alberobello, Trani, Molfetta e ancora, Ostuni, Cisternino e Locorotondo. Che bella quest’ultima! Un vero paradiso tutto bianco e addobbato a Natale! Un sogno diventato realtà.
2022: chiedimi se sono felice
2022: ma quante ne ho fatte anche quest’anno? Un anno pieno, anzi pienissimo, durante il quale non ho avuto proprio tempo per annoiarmi (e 2023…guarda che voglio poi poter dire lo stesso di te!)
Un anno ricco di avventure, nuove esperienze e nuove conoscenze. Un anno ricchissimo di viaggi che mi ha cambiata e che mi ha fatto crescere nel mio piccolo, aprendomi nuove porte quando ho finalmente imparato a chiuderne delle altre. Un anno che mi ha insegnato ad ascoltarmi dentro, ad ascoltare quello che veramente voglio, senza dover per forza accettare sempre tutto. Un anno che mi ha insegnato che a volte capita di rifiutare proposte allettanti, ma la vita ha in serbo per te lo stesso qualcosa di bello. Basta sapersi ascoltare, essere fiduciosi e vivere ogni giorno con il sorriso.
Vi auguro un 2023 sorridente e coraggioso. Un anno pieno di viaggi e di nuove avventure intorno al mondo. Un anno in cui sentirsi grati per quello che si ha e per la persona che si è diventati.
Un grande abbraccio a tutti,
Stefania