2021: ma quante ne ho fatte quest’anno?
Vi avevo lasciati, nelle considerazioni di fine anno 2020, con questa frase: “Questo capodanno, come molti di voi, sarò costretta a rimanere a casa. A casa a cucinare per me e la mia famiglia. Non so quindi cosa aspettarmi da questo nuovo anno…forse un nuovo lavoro in cucina?”.
Ebbene sì, è andata proprio così.
O più o meno così, diciamo.
2021: ma quante ne ho fatte quest’anno?
Stroncata sul nascere la mia carriera di stewardess di volo per Emirates (se ve la siete persa andate a leggere qui), mi sono messa in testa che dovevo puntare tutto sul lavoro di stewardess a bordo di imbarcazioni charter o private. Ho mandato migliaia di CV a caso ovunque. Sono stata contattata da centinaia di capitani, agenzie ed armatori da tutto il mondo e sono perfino andata a provare una decina di barche in giro per l’Italia e non solo.
Ho cominciato, dopo Pasqua, a Viareggio, come 2nd Stewardess nel M/Y Taransay. Una barca rinomata e bellissima di quasi 40 metri, dove mi stavano per assumere come stewardess e cuoca per la crew. In realtà non facevo altro che pulire, lavare e stirare. Spolverare e ancora pulire, lavare e stirare. Cucinavo raramente e piangevo un sacco. Si, piangevo in continuazione perché io in quella barca non mi ci trovavo e quel lavoro di sguattera non era proprio quello a cui aspiravo. In più mi sentivo come dentro una prigione perché non c’era feeling con gli altri membri della crew ma, soprattutto, non vedevo il mare, il mio adorato mare. Due settimane sono durata e poi sono scappata.
Neanche due giorni dopo ero già su un’altra barca. Una barca a vela questa volta. La mia prima volta in barca a vela. Partita da Marina di Ravenna, dovevamo arrivare a Procida dopo una settimana. Ero emozionatissima, non vedevo l’ora di vedere Barletta e poi di tornare nella mia amata Napoli. Ma in realtà non è successo proprio niente di tutto questo perché neanche due ore dopo ho cominciato a sentirmi male. Nausea e giramenti di testa. Mal di mare, anche se il mare non è che fosse così agitato. E, nonostante io abbia cercato in tutti i modi di resistere, alla fine, alle 10 di sera mi sono fatta mettere giù ad Ancona e, dopo una notte in un hotel marcio vicino alla stazione, mi sono ritrovata l’indomani su un treno in direzione casa.
Ma a Napoli ci sono arrivata lo stesso, la settimana dopo, questa volta nuovamente a bordo di uno Yacht, dove ero in prova come cuoca. Una delle esperienze più belle della mia vita. Per la prima volta mi sono ritrovata a guidare a Napoli in mezzo al caos totale dell’ora di punta, a guidare senza patente, ad attraversare incroci con il semaforo rosso e a non dare la precedenza a nessuno. Ho cucinato come non ci fosse un domani, tanto che ho imparato più cose in 3 giorni che in 3 mesi di scuola. E mi sono divertita tantissimo perché si sa, con i napoletani il divertimento è sempre assicurato. Speravo mi prendessero, perché anche agli altri membri della crew ero piaciuta tanto, ma l’armatrice ha scelto un’altra ragazza che era una cuoca vera, non un’improvvisata come me.
E poi una chiamata dagli U.S.A.. Un lavoro in un’altra barca. Assunta dopo un semplice colloquio telefonico con questa tizia italiana che viveva a Miami. Simpatica e fuori di testa. Mi avevano promesso mari e monti, Brasile e Sud Africa, oltre ovviamente ad una stagione estiva tra Croazia e Italia. Sentivo che era l’occasione della mia vita. L’occasione che avevo sempre sognato, che mi avrebbe permesso di trasferirmi una volta per tutte negli Stati Uniti. Ma poi, il destino ha voluto che, non si sa perché, ho chiesto se potevo andare a vedere la barca e…niente, sono scappata a gambe levate un’altra volta.
Tutta colpa di Alex Lopez, il primo capitano che mi aveva contattata e che avevo paccato quasi all’ultimo. Lo sapevo che mi aveva lanciato un malocchio. Niente da quel momento sembrava andare per il verso giusto. E me l’aveva anche detto lui…”vedrai il Karma!”.
In preda alla disperazione sono tornata allora in Croazia, nella barca dello scorso anno. Il mio “porto” sicuro. Conoscevo già il capitano (con cui andavo d’amore e d’accordo), la famiglia e la barca. In più avevo la mia cabina con bagno da sola. Cosa volere di più? Qualcosa di certo perché una settimana ci sono rimasta, giusto il tempo per pulire bene tutta la barca e rendermi conto che non era l’esperienza che volevo vivere. Avevo bisogno di cambiare, di andarmene per tutta l’estate, di vivere una nuova avventura e di conoscere gente nuova.
Ed è così che alla fine mi sono trovata a firmare un contratto con un’agenzia di Israele, per andare a lavorare in una barca privata in Grecia come cook/stewardess, Io, un capitano greco e un deckhand turco. Quanto ho amato quest’ultimo! Mi faceva un sacco ridere. Era come se ci conoscessimo da sempre. Il mio “gatto”, che un giorno è rimasto 6 ore al supermercato, uscendosene poi con 800 Euro di spesa e che, con un’acrobazia, ha perso il walkie-talkie in mare senza rendersene conto e l’ha cercato poi per tutta la barca per un giorno intero. Flirtava con tutte le ragazze possibili immaginabili ma non si ricordava mai il loro nome. Solo quello dei ragazzi (“do you think I’m gay?”). Non ho mai riso così tanto in tutta la mia vita. Avventure indimenticabili.
Dopo tante barche finalmente avevo trovato la mia. La MIA-CA, un Azimut 25 grande, una barca tutta vetrate, dove il mare si vedeva da ogni angolo. Dormivo in una stanza che per le dimensioni sembrava una cassa da morto ma, finalmente ero felice. Cucinavo, parlavo inglese, avevo un collega semplicemente fantastico e la famiglia era eccezionale. Li amavo e loro amavano me. E poi ero in Grecia!
Sono andata a vedere l’alba a Serifos e a Paros, ho fatto il bagno a Milos e mi sono persa in giro per Spetzes alla ricerca di un supermercato. Sono andata a visitare Mykonos, Idra, Antiparos e Napflion con la scusa di andare a fare la spesa, ho mangiato gyros a Salamina, e ho passeggiato al tramonto e all’alba a Malvasia e a Siros. Durante i miei giorni liberi andavo a gironzolare per Atene e a prendere il sole a Glyfada. Quanto mi manca il gelato di “La Bufala” e la pizza di Dominos al tramonto!
Ho preso anche la patente nautica (ma chi se lo sarebbe mai aspettato?) e ho fatto il corso STCW per la sicurezza in mare. Quest’ultimo a Marina di Ravenna, a fine marzo, mentre tutta Italia era in zona rossa. Una settimana di lezioni in un’aula con le finestre che davano sul porticciolo, tuffi in piscina, pause pranzo a passeggiare in riva al mare e piadine comprate al chioschetto fuori casa. Sempre in zona rossa sono anche andata un sacco di volte a Venezia e a Sottomarina per le visite mediche necessarie per lavorare in barca e per consegnare e ritirare carte. E ovviamente, ci scappava sempre una passeggiata in spiaggia e in città. Pura meraviglia.
2021: ma quante ne ho fatte? E ancora non sono finite!
Il lavoro in barca, infatti, è stato solo la parte centrale del mio anno. Prima e dopo ho fatto un sacco di altre cose che se ci penso, mi viene veramente da chiedermi “2021: ma quante ne ho fatte?”.
Ho pubblicato un libro! Si, avete letto bene. Ho realizzato un Diario di viaggio tutto da compilare e personalizzare e non potete capire l’emozione che ho provato quando ho aperto lo scatolone con le copie dentro (se ne volete una potete scrivermi o, altrimenti, la potete acquistare online alla Feltrinelli o da TGbook ).
Ho continuato per mesi a fare lezioni di hip hop on line. Che impresa ragazzi! Per fortuna che poi le palestre hanno riaperto e ho potuto ricominciare a insegnare di persona non solo danza ma anche Pilates e Fitness Latino. Ho ripreso anche a fare l’accompagnatrice turistica e a inizio anno ho preso finalmente il Patentino con abilitazione in inglese e francese per poter esercitare la professione. Ho frequentato un corso online di Social Media Manager che mi ha aperto un mondo e ho aiutato ad allestire “Una spiaggia per Vicenza” (si, Vicenza ha una spiaggia!). 10 giorni passati a pulire, pitturare e fare giardinaggio in cui mi sono divertita un sacco. E ho scoperto Subito e Vinted, dove ho cominciato a vendere l’impossibile!
Abbiamo festeggiato i 90 anni di mia nonna e l’ho sorpresa un sacco arrivando a casa sua con quei palloncini enormi a forma di numeri con i quali ho dovuto combattere per farceli stare in macchina. Mia nonna, la super star dell’anno, che dopo aver fatto in diretta una ricetta, quasi per gioco, ora non fa altro che chiedermi “Quando ze che fazemo na diretta?” (Se volete vederle le potete trovare nella mia pagina Instagram, ma prima o poi le aprirò di sicuro un profilo).
Anche il mio compleanno ho festeggiato, dopo tanto tempo…ed è stato uno dei più belli della mia vita!
Nel 2021 ho fatto un’infinità di passeggiate nella mia zona scoprendo tanti posti nuovi, di cui un giorno o l’altro vi scriverò dei post (promesso!). Sono andata a vedere il tramonto alla Sacca di Scardovari, e a visitare il Castello di Soave non appena hanno riaperto i musei. Ho fatto il giro del Lago del Corlo per ben 2 volte e sono andata a caccia di street art a Ravenna. Che bello che è stato. Anche a Bologna sono andata a caccia di Street Art, anche se in realtà ero andata principalmente per vedere la mostra di Okuda.
Sono ritornata a Mantova, giusto il tempo di fare il giro dei laghi e di mangiare una pizza con degli ex colleghi di lavoro e finalmente, quest’anno sono riuscita anche a vedere il Lago di Tovel, che lo scorso anno non ero riuscita a raggiungere perché la neve mi arrivava alle ginocchia. E ora sono appena ritornata da Bilbao, dove sono andata per puro caso per utilizzare 2 voucher Volotea che mi sarebbero scaduti a fine dicembre. Che bello che è stato. 30 km al giorno, a spasso tra natura e città con temperature degne della primavera.
E che bello ritornare a volare. Forse dovrei riprendere a fare le selezioni per Emirates e concentrarmi nel mio sogno di vedere il mondo e andare a vivere a Dubai. Cosa ne dite?
2021: ma quante ne ho fatte? Un anno semplicemente fantastico e pieno di nuove avventure. 2022: occhio, che l’anno prossimo voglio poter dire lo stesso anche di te eh!
Vi auguro quindi un anno nuovo ricco di avventure e di amicizie vere, di sogni da realizzare e di crescita personale. Un anno felice, pieno di amore, di passeggiate nella natura e di viaggi. Tanti viaggi. Perché viaggiare fa crescere, apre la mente ma, soprattutto, fa sentire vivi.
Buon 2022 a tutti.
Un abbraccio,
Stefania
Sei incredibile! Brava
Grazie!