2020: un anno in vacanza

29 Dicembre 2020

Un anno fa, come oggi, stavo partendo per Dubai. Un sogno che si stava avverando…anzi, ben due! Passare il Capodanno a Dubai e farmi una vacanza al caldo in inverno.

La vacanza al caldo in inverno è stata il top.

Per vedere cosa ho fatto durante la mia vacanza, clicca qui: Dubai: 20 cose da non perdere assolutamente

Il Capodanno…poteva andare meglio.

Diciamo che avevo delle alte aspettative per questo 2020…ma perché rimanessero tali…dovevo essere ricca, cosa che non avevo preso in considerazione!

Dopo un Kebab al Dubai Mall con un ragazzo marocchino conosciuto 2 minuti prima, ho aspettato per ore la mezzanotte seduta per terra in strada, ai piedi del Burj Khalifa.

Che figata, penserete voi…e lo pensavo anche io!…se solo non fossi stata dalla parte sbagliata del grattacielo. I fuochi si vedevano (e sono stati grandiosi eh, per carità!) ma dei giochi laser, da quel lato, neanche l’ombra! Ma zero proprio!

Dubai fuochi d'artificio

Insomma bello, ma non bellissimo e ancora meno bellissimo il rientro a casa.

La strada principale, chiusa al traffico, era un fiume di persone che apparivano da ogni dove e che camminavano alla velocità della luce. Erano così euforiche che se ti fermavi quasi ti investivano. Penso di non aver mai visto tanta gente così in un colpo solo. Tutti che cercavano di prendere la metro (io compresa), ma tutte le stazioni erano così intasate che venivano momentaneamente chiuse per permettere alla calca di smaltirsi. Cosa che fatalità accadeva ogni qualvolta, dopo aver fatto chilometri e chilometri, ci arrivavo davanti. Neanche farlo apposta.

E in tutto questo disagio, io non avevo neppure le chiavi di casa perché l’unica copia disponibile ce l’aveva il mio coinquilino che…chissà dov’era!

Mi sono sentita presa per il culo, così, da subito, a neanche un’ora dal nuovo anno.

Me lo sarei dovuta aspettare da questo incipit che non sarebbe stato un anno normale…ma ero troppo presa dalla bellezza della città e da questo strano ragazzo del Kuwait con la barba a punta che, conosciuto la sera del 1 gennaio, non ha fatto altro che pagarmi cene su cene. Pranzi e cene, fino a quando non sono partita per tornare in Italia.

E il ritorno, almeno quello, avrebbe dovuto destarmi da tutto questo sognare, dato che il mio aereo si è schiantato durante l’atterraggio…Ma niente da fare. Ancora una volta ero nel mondo dei sogni. Eh si, stavo proprio dormendo e non mi sono quasi neanche resa conto di essere stata coinvolta in un incidente aereo.

Un botto assurdo, una frenata esagerata, un altro botto  ancora più forte e poi il silenzio assoluto per una manciata di secondi, seguiti da urla e pianti. Gente che fuggiva, fumo che fuoriusciva e io, frastornata, che mi sentivo dentro ad un film.

Mi sono ritrovata, per la prima volta nella mia vita, a scendere da un aereo lanciandomi sullo scivolo. Ad aspettare ore sotto la pioggia mista neve che arrivassero i soccorsi. Ad aspettare ancora più ore che decidessero cosa ne sarebbe stato di noi.

Guardavo la gente intorno a me. Mangiavo, bevevo e guardavo ancora la gente. Gente che continuava a lamentarsi di tutto (italiani ovviamente) e io che cercavo comunque di vederci il lato positivo. Una notte gratis nel nuovo mega hotel dell’aeroporto di Istanbul, una foto con l’installazione delle ali e un volo l’indomani con la Turkish Airlines, con tanto di schermo, posto finestrino e pranzo con salmone (l’altro mio aereo era una low-cost, per cui, nella sfiga, mi è andata di culo).

Non sapevo però che quello sarebbe stato il mio ultimo volo dell’anno…ed era solo l’8 gennaio!

Non smettere mai di inseguire i tuoi sogni.

Ma io volevo volare, ancora e ancora, vedere nuovi posti in giro per il mondo, ma soprattutto, volevo andare a vivere a Dubai.

Ed è stato così che, a febbraio, ho preso coraggio e, dopo aver girato il triveneto alla ricerca di una gonna al ginocchio e di una giacca da abbinarci (impresa, di questi tempi, impossibile) sono andata a Venezia a fare i provini per Emirates. Leggevo che  le aspiranti hostess sarebbero state tutte giovani, tutte bellissime e tutte modelle tipo Victoria Secret. Cosa alquanto scoraggiante dato che io allora sarei stata la pecora nera del gruppo. E invece, con mio grande stupore, non è stato proprio così. Tutte ragazze normalissime, alcune anche piuttosto in carne e bruttarelle. E io.

Io, che, le altre ragazze, pensavano facessi già la hostess di mestiere. Io, che le lasciavo a bocca aperta quando rivelavo loro la mia età e io, che venivo incoraggiata un sacco da queste ragazze perché mi ci vedevano proprio a fare questo lavoro.

Nonostante tutto però pensavo di non aver speranze e di venir rimandata a casa subito. E invece, con grande incredulità, ho anche passato le prime due selezioni. Quelle che ti scremano a bomba e che da più di 100 passi a meno della metà. Non potevo essere più contenta e più orgogliosa di me stessa. Autostima a mille in meno di un nanosecondo.

Insomma…non smettere mai di provarci e di credere in te stesso e, soprattutto, non smettere mai di inseguire i tuoi sogni finché puoi…perché arriverà poi qualcuno o qualcosa, all’improvviso, che ti obbligherà a fermarti.

Emirates

Come il Covid per esempio.

Ci ha fermati tutti sto buzzurro. Tutti quanti.

2020: l’anno delle quarantene e dei lockdown

Lockdown totale.

Strade deserte, nessuno in giro. Un silenzio che non avevo mai sentito prima, ma del quale, non appena hanno allentato il Lockdown ho subito sentito la mancanza.

Mascherine, guanti e gel per le mani. Non abbracciarsi, non baciarsi, non vedere nessuno, non uscire di casa oltre i 200 metri. Famiglie divise, nonni lasciati all’abbandono.

Io mi sono sempre ritenuta fortunata perché mia nonna è disabile e quindi, avendo bisogno di assistenza, potevo andarla a trovare. Inoltre, dietro casa ho i campi, per cui potevo passeggiare all’aria aperta in mezzo al verde.

Camminavo avanti, indietro, di traverso, in obliquo, in tondo. Mi facevo i filari del vigneto che ho davanti casa, su e giù, per camminare un po’, sotto lo sguardo incredulo del mio cane che dopo il secondo round, si rifiutava di seguirmi nell’impresa, considerandola, giustamente, una cosa idiota.

Il mio cagnolino, che questo 2020 se l’è portato via.  Mi viene ancora un nodo alla gola e le lacrime agli occhi quando ci penso. Era la cosa più importante che avevo.

E se ne è andata a inizio giugno, proprio qualche giorno prima del suo sedicesimo compleanno. Ho pianto per mesi. Non riuscivo a capacitarmene. Qualche giorno prima correva felice tra i campi con il suo culetto scodinzolante e il giorno dopo non c’era più. La mia migliore amica, la mia compagna di avventure. Eravamo sempre insieme. Inseparabili.

Chicca

Ho smesso di lavorare a marzo.

Il lavoro fatto da settembre a quel momento, praticamente è stato buttato nel cesso.

Quando fai il mio lavoro, è quello che succede. Ogni anno gli allievi cambiano e le coreografie, dopo un po’ che non le ripeti, cadono nel dimenticatoio.

Ma, per guardare sempre il lato positivo, proprio pochi giorni prima del lockdown, sono riuscita a coreografare un video musicale ed è stato emozionante vederlo poi realizzato.

E ho scoperto Tik Tok! Sicché coreografie e video a manetta.

Quanto mi sono divertita!

E dato che non lavoravo, ho provato a fare il Ramadan per la prima volta nella mia vita. Desideravo provarci da tanto tempo e…ci sono riuscita, scoprendo una forza di volontà in me che non pensavo di avere.

Un mese intero senza né mangiare né bere, dall’alba al tramonto. Ma non dalla nostra alba (come credevo io il primo giorno di Ramadan)…dal fajr, ossia da quel momento in cui si cominciano a vedere proprio i primi raggi di sole; quando il buio pesto comincia ad affievolirsi. Quindi sveglia tutte le notti alle 3.30, colazione e poi…e poi, o tornavo a letto, o andavo a passeggiare, o prendevo e andavo al mare a vedere la nostra alba. E’ stata dura, soprattutto il primo giorno. Alle 7 di mattina avevo già sete e dovevo resistere fino alle 9 di sera. Vi giuro che non sapevo più che santi chiamare. Ma poi ho imparato. Ho cominciato a bere di più durante il lasso di tempo che mi era consentito e…posso dire che è stato bellissimo. Un’esperienza assolutamente da provare.

Un grazie particolare va a tutti i miei amici arabi che mi hanno incoraggiata e sostenuta in questa impresa. Avrei desiderato tanto essere in un paese musulmano, alla fine del Ramadan, per festeggiare come si deve questa, per me, avventura!

Tramonti in laguna

2020: un anno in vacanza.

Il 2020 per me non è stato un brutto anno. Anzi, mi è anche piaciuto. Tanto, a dirvi la verità.

E’ stato un anno di albe e tramonti, di fuochi d’artificio e di stelle cadenti…una quantità industriale di stelle cadenti!

Un anno di foto in mezzo ai fiori (prima i papaveri, poi la lavanda, e poi ancora i girasoli), di pizze al salamino e patatine fritte in riva al mare. Un anno di giornate a Sottomarina e in Pria. Di passeggiate in mezzo ai campi e ai boschi, di giri in bici e in barca e di serate all’Orso (quando si poteva).

Hamburger dell'Orso

Un anno in cui ho sperimentato un sacco di nuove ricette (e quante ve ne ho date tra l’altro?)

Ho imparato a fare i Croissant, i Cruffin, la Fugassa Veneta, il Dalgona Coffee, la Key Lime Pie, il Pad Thai e i Nachos. E ancora, il Pane Naan, gli Hamburger e i Burger Buns.  I Ravioli di zucca alla Mantovana, i Ravioli cinesi, le frittelle di fiori di acacia e di fiori di Sambuco. I Pangoccioli, le Marmellate di Pesche e di Fichi, gli Spatzle, gli Yaki Soba, le Pecans di Trader Joe’s e…tra qualche ora mi metterò alle prese con il Sushi.

Croissant

E tutto questo sperimentare è stato possibile perché dei 3 lavori che avevo, in settori che secondo me erano infallibili (turismo, ristorazione e sport), non me ne è rimasto neppure uno. Quindi, tanto tempo a disposizione e…fortuna. Si, fortuna che Sport e Salute ha provveduto a darmi un po’ di soldi mensili perché sennò…come vivevo senza lavorare?

Sono riuscita a riprendere in mano le mie tante passioni. Ho ricominciato a lavorare a ferri, a studiare arabo, a fare corsi online, a scrivere articoli per il mio blog, a realizzare fotolibri e a leggere libri in inglese.

Il 2020 mi ha regalato un sacco di tempo per me stessa ma, ciò nonostante, non ho ancora messo bene in chiaro che cosa voglio fare della mia vita. Però ho capito che a volte mi piace proprio tanto stare da sola.

Il 2020 è stato un anno che mi ha ispirata, che mi ha illuminata. Un anno che mi ha fatto venir fuori con dei nuovi progetti a cui sto lavorando e che non vedo l’ora di farvi scoprire.

Dopo anni ho rifatto l’orto, che per la prima volta ha prodotto pochi cetrioli (strano ma vero!) e una quantità infinita di pomodorini buonissimi.

Ho anche fatto da babysitter al bambino di mia cugina per due mesi, durante i quali sono tornata un po’ bambina (come se non lo fossi già abbastanza LOL). Correvo, giocavo a palla, a nascondino, con i Lego, e saltavo nel tappeto elastico come non ci fosse un domani. Ho riscoperto la mia capacità di disegnare e sono stata aggiornata su tutti i cartoni animati e i mostri possibili e immaginabili.

La speranza è l’ultima a morire.

Avrei dovuto fare la stagione in Francia come steward nelle barche da fiume di Girolibero. Avevo già tutte le settimane di lavoro programmate e mi ero già pianificata anche tutti i viaggi da fare in quelle libere. Andare a vedere la lavanda in Provenza, fare qualche giorno a Marsiglia, salire a Bilbao, scendere in Marocco…E invece niente. E’ saltato tutto, ovviamente.

Ma alla fine, sono riuscita, in qualche modo, a partire lo stesso.

Un weekend a Sottomarina, qualche giorno nelle Marche nella Riviera del Conero, e poi via, non si sa come, a lavorare come Steward/aiuto cuoco in uno yacht privato in Croazia.

E’ stato difficile a volte, anzi all’inizio molto spesso. Ricordo che nella mia mente passavano solo e unicamente bestemmie che neanche uno scaricatore di porto (e io, tra l’altro, non bestemmio mai e anzi, mi da fastidio chi lo fa). Ma poi ci si ambienta e tutto scorre via liscio.

Cucinare con la porta aperta affacciata sul mare ascoltando musica a tutto volume. Sfornare croissant, granola, pane, pizze e torte salate come non ci fosse un domani. Pulire il pesce e finire con schizzi di nero di seppia ovunque ogni volta. Ed Happy Hour. Sempre.

Svegliarmi presto la mattina per fare ginnastica all’aria aperta, cercando di non fare rumore per non svegliare tutti. Tirare su l’ancora e calarla come una vera marinaretta (ci ho messo un po’ a imparare tutti i passaggi eh, ma ce l’ho fatta!) e poi sedermi, dopo lavoro, fuori dalla mia camera, nel posto più bello della barca a guardare le stelle in compagnia di palle e parabordi.

Steward

A settembre dovevo andare in vacanza a Santorini, Milos, Paros e Mykonos. Ma dopo avermi cancellato i voli, poi ripristinati, poi cambiati d’orario, poi cambiati di giorno e poi cancellati di nuovo…beh, sono finita tre giorni in Laguna con un mio amico a pescare e a dormire dentro un motoscafo (e a fare pipì, non vi dico neanche dove), per poi partire, dopo neanche qualche giorno, per Napoli, Pompei e la Costiera Amalfitana.

Quanto amo Napoli! Ci ero già stata ma ci sono voluta tornare per vedere quello che mi mancava. Che poi alla fine non sono comunque riuscita a vedere, nonostante le mie suppliche e gli occhi da cerbiattino ai custodi, perché per colpa di questo Covid, erano ammesse un numero limitato di persone al giorno. Però ho fatto il Sentiero degli dei, che volevo fare da tanto! Ho rivisto Capri, che proprio non me la ricordavo e, per la prima volta, sono stata anche a Ischia…bellissima!

Ma vogliamo poi parlare della pasta al ragù di Tandem? Me la sogno ancora!

Napoli

Ritorno alla normalità o…ancora vacanza?

Sono tornata e ho finalmente ricominciato a lavorare. Non più solo come insegnante di Hip Hop, ma anche come insegnante di Pilates e Total Body.

Neanche il tempo di ambientarmi ed entrare nella routine, che le palestre hanno chiuso di nuovo e io mi sono ritrovata nuovamente a casa, senza lavoro, solo alle prese con poche lezioni online.

Ma questo nuovo lockdown mi ha presa più preparata.

Ho cominciato ad andare via ogni volta che potevo, andando a scoprire quei posti vicino a casa che avevo da tempo nella mia bucket list ma che, per una cosa o per l’altra, non avevo mai avuto l’occasione di visitare. Sono stata ad Arte Sella, a Selvart, al Bosco di campagna di Rosà. Sono stata a Brent de l’Art, ai Cadini del Brenton e alla Grotta azzurra, tutti posti che era da anni che volevo vedere. Ho scoperto nuove passeggiate, come quella bellissima dei Grandi Alberi di Recoaro Mille. Mi sono intrufolata in posti fighissimi abbandonati, come l’orfanotrofio di Cà Roman, il ristorante con gli aerei e la casa di Alice e Nelly. Sono andata a Padova a caccia di Street Art e ho passato qualche giorno in montagna in Trentino, con la neve che mi arrivava alle ginocchia.

luoghi abbandonati

Insomma, è stato un anno in vacanza e…ora posso dirvelo.

Lo scorso anno, quando facevo le considerazioni finali pensavo…se l’anno prima all’ultimo dell’anno ero in viaggio per lavoro ed il 2019 è stato un anno di viaggi e di lavoro…ora che sono a Dubai in vacanza…cosa mi attenderà per il 2020?…un anno di vacanza?

Ebbene si, è stato proprio così. Il mio 2020: un anno in vacanza.

2020 un anno in vacanza

Questo Capodanno, come molti di voi, sarò costretta a rimanere a casa. A casa a cucinare per me e la mia famiglia. Non so quindi cosa aspettarmi da questo nuovo anno…forse un nuovo lavoro in cucina? Mah! Spero solo sia un anno ricco di amore, di viaggi, di sogni da realizzare e di tante tante nuove avventure (magari senza mascherina, perché ogni volta che la porto ci faccio la sauna).

Buona fine e buon inizio a tutti!

Un abbraccio virtuale, aspettando sia possibile abbracciarsi per davvero tutti di nuovo…perché non poter abbracciare è proprio una cosa che mi manca tanto!

Stefania

2020 un anno in vacanza

 

 

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