Tutti dicono che non puoi girare Los Angeles se non hai una macchina. Sciocchezze. Io in sei anni la macchina non l’ho mai noleggiata. I mezzi pubblici ti portano ovunque e, considerando la grandezza di questa città, non sono nemmeno tanto cari (1-1.75$ per una corsa in autobus o in metro e 100$ per un abbonamento mensile – ovviamente ci sono anche i pass giornalieri e settimanali -). Ok, forse ci metti un po’ di più che con la macchina. Un po’ tanto di più se ti capita di perdere la coincidenza tra i vari mezzi. Ma…vogliamo parlare del traffico durante le rush hours (che tra l’altro non ho ancora capito quando sarebbero queste rush hours dato che c’è sempre traffico)? Dei soldi per la benzina? Dei soldi per il parcheggio? Ma soprattutto dello stress per trovare un parcheggio con tutti quei segnali incomprensibili??? #tantiauguri

- Se non prendete l’autobus o la metro a Los Angeles, non potete dire di aver vissuto appieno la città. Le cose che si vedono qui, non si vedono da nessun’altra parte. Ragazzo che mentre aspetta l’autobus fa a pugni con l’aria. Donna seduta in autobus con le dita dei piedi incrociate (questioni di scaramanzia? LOL), gente che beve boccette di chissà quale medicinale e prima di richiudere il tappo, lecca per fuori tutta la bottiglietta. Nonché barboni con strane convulsioni che potrebbero prenderti di mira in ogni momento. #facileandareingiroinauto
- Downtown Los Angeles sembra un campeggio turistico. Tende piantate su tutti i marciapiedi, con tanto di tavolini, sedie e fornellini. Ah…ma non sono turisti, neppure gente che aspetta per entrare a concerti o vedere qualche star famosa…sono barboni e spacciatori!
- Ragazza cinese vestita con pantaloncini corti in jeans (e fino a qua ok) e sotto il ginocchio la parte della gamba dei leggings. Quella che io, quando li ho tagliati, ho buttato, perché non sapevo cosa farmene. Che stupida.
- Puzza di barbone ovunque. E se non è puzza di barbone è profumo di cibo. Ad ogni ora. E se non è neanche cibo, è weed. Di quella buona, non di quella mescolata col rosmarino.
- Ho provato la nuova linea della metro (la Expoline) che da Downtown arriva fino a Santa Monica. L’hanno inaugurata a fine maggio e…diciamo che sono venuta a Los Angeles per questo. Scherzo ovviamente. Ma, insomma, io, la boss del bus, che do anche indicazioni agli autisti su dove si devono fermare, dovevo provarla! E…è figa si. C’è gente “quasi” normale che la prende e arriva praticamente di fronte al Pier di Santa Monica. Colorado & 4th st. per la precisione. Cinque minuti a piedi e sei all’ingresso del Pier. E la strada per raggiungerlo è stata fatta bene. Piena di lucette che di sera sono illuminate e panchine di legno lungo tutto il vialetto. Poi arrivi in fondo e ci sono sempre i barboni accampati. Ma questi sono dettagli.
- Una cosa che amo fare ogni volta che sono a Los Angeles è noleggiare una bici. Una bici di quelle fighe americane con il manubrio alto e senza freni. E pedalare senza pensieri lungo la costa, da Santa Monica a Torrance Beach. La mia amica turca voleva prestarmi la sua bici per fare il giro ma… a parte che le gomme erano così sgonfie e rinsecchite che, secondo me, erano da buttare, era una bici normale. Non una bici “americana”. Ma poi, essendo casa sua a due ore dalla spiaggia, mi vedevate caricare la bici sull’autobus? Boss si, ma non fino a questo punto! Mi viene da ridere solo a pensarci: io che non ho idea di come caricare la bici nel porta bici posto davanti all’autobus. Ma con una bici appresso. Guardo il porta bici ma non so da dove iniziare. L’autista che, disperato, se non parte investendomi, scende per aiutarmi. Il traffico di Los Angeles bloccato e i barboni pazzi in bus che mi maledicono. Ok. Forse è meglio non rischiare. Sicché, a Santa Monica, mi sono noleggiata una bici “americana” prettamente rosa (peccato per il mio costume a righe bianche e rosse) da “Sea Mist Skate & Bike Rentals“, dove ormai sono una cliente affezionata. E’ proprio vicino al Pier, comodo se si arriva da Santa Monica. Ti danno bici, cestino e lucchetto (per 18-20$ giornalieri) e sei direttamente sulla pista ciclabile che, a parte un breve tratto tra Venice e Marina del Rey, dove bisogna rientrare, è tutta lungo le spiagge e pedali accanto alla gente che va con i roller, con gli skateboard o che, semplicemente, cammina.
Biking L’intero percorso (il cosiddetto “Marvin Braude Bike Trail“) è di 30,7 km. Andata. Poi ovviamente devi anche tornare indietro. Ma, credetemi, è fattibilissimo. Per lo più pianeggiante e molto piacevole. Si passa dalla trasgressiva Venice Beach alla più sofisticata Marina del Rey e alla Dockweiler Beach, con gli appositi spazi per i BBQ del weekend o i per i bonfire notturni. Si attraversa Manhattan Beach, con il suo bellissimo Pier e Hermosa con le sue case raffinate fronte mare. Per finire con il Pier di Redondo Beach, il Pier dove hanno girato alcune scene del telefilm O.C., dove ci sono un’infinità di posticini dove poter mangiare.
Redondo Beach Da qui, o si prosegue ancora per circa 3 km, per arrivare proprio alla fine (o all’inizio, a seconda dei punti di vista) del Trail, o si ritorna indietro. Vi va un’intera giornata, ma state sicuri che ne varrà la pena. Non lo rifarei di certo ogni volta altrimenti.
Torrance Beach - Il bello dell’America è che in giro c’è sempre qualcuno che ti regala free sampler di qualcosa. Oggi regalavano manciate di gomme da masticare alla fragola e alla menta. Per la prima volta mi hanno quindi risparmiato di comprare quelle schifosissime gomme alla canfora, che ogni volta credo siano gomme alla menta.
- Comunque ragazzi, come si accampano gli americani in spiaggia non si accampa nessuno. Avete presente i nostri ombrelloni? Ecco…NO. Gazebi, tende da campeggio (di quelle enormi), tavolate, decine di sedie e di sdrai, c’è chi ha anche i divanetti in vimini, palloncini, bandierine e contenitori pieni di cose da mangiare. Sembra quasi siano li per essere vendute, e invece no. E’ la loro scorta per sopravvivere alla giornata. 1 GIORNATA IN SPIAGGIA. Non oso immaginare come si sistemino per una vacanza in campeggio. Per non parlare dell’impianto stereo, che fa invidia a quello delle discoteche. Ovvio. Se quando passano in bici hanno le casse che li senti a chilometri di distanza, figuriamoci cosa possono avere in spiaggia. #ahgliamericani!
Americani in spiaggia - Ma vogliamo parlare delle sedie da spiaggia che si portano dietro come se fossero degli zaini? Hanno anche le tasche per metterci dentro le cose. Sei stanco? ti togli lo “zaino” e ti siedi comodamente. Easy. Questi americani, come sono avanti.
- Una cosa che mi piace dell’America (si, un’altra LOL), è che puoi mangiare cibo di tutto il mondo. Americano, messicano, brasiliano, italiano, thai, cinese, giapponese, hawaiiano e chi più ne ha più ne metta. Ecco, sta sera ho mangiato koreano. Adoro il korean BBQ, uno dei miei preferiti in assoluto. E’ un all you can eat. Scegli un menù, ti portano vassoi di carne cruda e te la cucini tu, sul tuo tavolo. La carne è così saporita che ne mangeresti a quintali. Lo voglio anche in Italia. #soyummy
Korean BBQ - Amo i supermercati americani. Non partono con la frutta e la verdura ovviamente. Ma con i dolci. Muffin, torte e biscotti di tutti i tipi. Proseguono con il pane e le patatine. Un’intera corsia per le patatine. La frutta e la verdura ovviamente sono alla fine e, ora che ci arrivi, hai già riempito il carrello con cose inutili. Sei stanco e finisci per non acquistare le cose salutari. O le compri, ma ne dimentichi metà. Come capita sempre a me. Ho pagato e mi sono resa conto di essermi dimenticata le banane. Ho pagato di nuovo e…le arance! Ok. Fuck. Next time!
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