A Los Angeles è così. Ci sono dei giorni in cui fai 2500 cose e andresti avanti all’infinito (peccato che la giornata abbia solo 24 ore), e giorni in cui non fai assolutamente niente. Ecco. Oggi è un giorno di questi. Non volevo neppure svegliarmi.
- Sto per salire in autobus e quasi faccio un colpo. L’autista mi tira un urlo e mi butta praticamente giù dall’autobus perché deve uscire una donna in carrozzina. Una boss nera, felice come una Pasqua, che appena mi vede, mi da la benedizione per tutto il weekend.
- Sono finita da “Pie Hole” again. Dovevo assolutamente assaggiare la Mexican Chocolate; quella torta che mi sognavo dal primo giorno che l’ho vista. Una crostata al cioccolato con sopra una sottospecie di panna montata, ma molto più densa. Sembrava divina. Ma l’apparenza a volte inganna. Buona, per carità! Ma…troppa cioccolata insignificante e troppa poca pasta. Al che, alla fine, la rende stomachevole.
Mexican Chocolate - Oggi è stata una giornata dove qualsiasi persona che incrociavo per strada, aveva problemi con i pantaloni. Ecco perché “Trousers’ Day”. Cammino sull’Hollywood Blvd e, un ragazzo nero è completamente senza pantaloni. Solo la maglietta (lo so che volete sapere se aveva i calzini e le ciabatte da nero ma, presa dal fatto che non aveva i pantaloni, non ci ho fatto neppure caso!). Due minuti dopo, un tipo con i pantaloni calati fino a mezza gamba. Non a mezzo culo come è tipico qui. Cambio strada e un barbone pazzo (ovviamente), alla fermata del bus, cerca in continuazione qualcosa dentro i suoi pantaloni e poi lancia questo “chissà che cosa” all’aria. Infine, un tipo grassissimo in metro con i pantaloni sbottonati e i boxer gialli che spuntano fuori sia da davanti che da dietro.
- Per la serie…”oggi è un giorno in cui non ho fatto assolutamente niente. Non volevo neppure svegliarmi”, ho appena finito 3 ore e mezza di danza non stop. Ci volevano proprio. Ma quanto bello è ballare? E quanto belli sono gli insegnanti losangelini? Per non parlare di un’insegnante con cui facevo lezione l’anno scorso, che mi ha pure riconosciuto. Vede ogni giorno un sacco di persone diverse, da tutto il mondo e…ha riconosciuto me! Non ero neppure a una sua classe. Mi è passata davanti, e quando mi ha vista si è fermata e, con una faccia mega stupita, mi fa “Oh mio Dio! Da quanto tempo che non ti vedo!! Come stai? Quanto tempo è passato??” Beh. E’ stato emozionante. Una cosa che mi ha lasciato il sorriso stampato in faccia per tutta la serata.
- Gli americani sono proprio carini quando al posto di un banalissimo “OK”, dicono “sweet”, “awesome”, “cute”. #dascioglimento
- E i neri americani sono ancora più carini. Poi con quei tatuaggi sul collo. #awwwww
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